
Seguire la musica del mondo
Fabio Genovesi non sa che cosa sia di preciso coraggio e forse non gli interessa. Pensa che niente di preciso può essere vero. L’ossessione comoda e vana dell’analizzare, del soppesare e spiegare, finisce per cuocere ogni cosa fino a seccarne il succo e restringerla miseramente. Il coraggio non è un gesto, una scelta, un momento, e non vive solo nei grigi contesti sociali, economici, politici. Il coraggio, come quasi tutto nella vita, è la vita intera. E non riguarda la società, gli altri e il mondo intorno a noi. Riguarda prima di tutto noi stessi. Il coraggio è vivere come sentiamo, senza seguire i freddi binari dell’abitudine, della convenienza e della prudenza, che garantiscono di portarci sani e salvi verso i grigi orizzonti di scontento che troviamo negli occhi di troppi passanti intorno a noi. Il coraggio è navigare alla deriva, rompendo ogni rotta, fidandoci e affidandoci a quel che sentiamo o solo intuiamo nella grande musica del mondo. Il coraggio non è sociale, non è politico e nemmeno civile, il coraggio è prima di tutto intimo, nostro, e solo così può spandersi intorno, senza essere solo posa e facciata, ma emanazione sincera, dono generoso di quel che siamo, di quel che troviamo navigando a caso tra picchi e abissi di questo luccicante, misterioso mare. A Genovesi, le sue “magnifiche maestre” hanno insegnato che il coraggio non è quel che fai, ma quel che sei. Lo spudorato, splendido spreco di vita che siamo e che diamo, quando abbiamo il coraggio di vivere davvero.
Fabio Genovesi è nato e vive a Forte dei Marmi. Tra i suoi romanzi si annoverano: Esche vive (Mondadori, 2012), Chi manda le onde (Mondadori, 2015), Il mare dove non si tocca (Mondadori, 2018), Cadrò sognando di volare (Mondadori, 2020), Il calamaro gigante (Feltrinelli, 2021), Oro puro (Mondadori, 2023). Il suo ultimo romanzo è Mie Magnifiche Maestre (Mondadori, 2025). Collabora con il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport ed è la voce “culturale” delle telecronache Rai al Giro d’Italia.