

Essere donne è un’impresa
Fare impresa è stato difficile per le donne, specialmente in Italia, specialmente quando ogni acquisto e attività andava sottoposta per legge all’ “autorizzazione maritale”. Luisa Spagnoli, nata da una famiglia modesta nel 1877, cresciuta senza la possibilità di studiare, è riuscita con la sua creatività e il suo lavoro, a dare vita a ben due aziende (la Perugina con i suoi Baci e le caramelle Rossana e poi l’Angora Spagnoli), risultati straordinari, se si pensa all’epoca in cui è vissuta. Scomparsa a 57 anni, nel 1935, resta una figura di grande modernità, che ha ancora molto da insegnare. La famosa frase di Steve Jobs “Stay hungry, stay foolish” (Siate affamati, siate folli) avrebbe potuto pronunciarla lei. Possiamo paragonarla senza dubbio ad altre donne che hanno avuto successo fuori dall’Italia, come la quasi coetanea francese Coco Chanel e le più giovani Estée Lauder ed Elizabeth Arden, fondatrici di due imperi della bellezza. A partire dalla storia di Luisa Spagnoli, figura davvero unica, Paola Jacobbi e Roselina Salemi indagano sul coraggio di fare impresa e sulle sfide (vinte) che oggi hanno portato le donne a dirigere aziende, a rivoluzionare il mondo della moda, a confrontarsi con la tecnologia in tutti i campi, a iscrivere algoritmi e videogiochi, a infrangere il famigerato “soffitto di cristallo”.
Paola Jacobbi è giornalista e critica cinematografica. Collabora con diverse testate, tra cui il Venerdì di Repubblica, Esquire e Harper’s Bazaar. Da sempre attenta alla moda e al costume, per Sperling & Kupfer ha scritto Voglio quelle scarpe (2004), Pazze per le borse (2006), Sotto i tre carati non è vero amore (2011) e Scostumate (2021), biografia della stilista e imprenditrice Marisa Padovan. Nel 2023 ha pubblicato Lasciateci perdere (Rizzoli), scritto insieme al regista premio Oscar Gabriele Salvatores e il suo ultimo libro è Luisa (Sonzogno, 2024), storia di Luisa Spagnoli. Ha inoltre collaborato come sceneggiatrice al film The Girl in the Fountain (2021), protagonista Monica Bellucci, regia di Antongiulio Panizzi, e al documentario Mostruosamente Villaggio (2024), con la partecipazione di Luca Bizzarri e la regia di Valeria Parisi.
Roselina Salemi giornalista e scrittrice, ha lavorato a Repubblica, come inviato alla Domenica del Corriere e poi al Corriere della Sera. Ha diretto il settimanale Anna e ha insegnato scrittura creativa all’Università di Messina. Con Rizzoli ha pubblicato due saggi Sulla pelle delle donne e Ragazzi di Palermo e due romanzi La fontana invisibile (Premio Festival du Premier Roman) e Il nome di Marina (Premio Vittorini, Premio Chianti, Premio Calabria) ristampato da Cairo nel 2020, a teatro con l’atto unico Un uomo qualunque. Da Cairo è uscito anche il manuale-romanzo I mariti inutili. Fa parte del collettivo “Donne di Parola” e ha contribuito con due racconti: Quarantanove (nella raccolta Mariti, Piemme) e Ciliegie nella neve (in Amiche Nemiche, Giunti). Vive a Milano, collabora a quotidiani e periodici (La Stampa, Io Donna, Elle, F) e cura progetti di editoria indipendente.